Se io fossi un animale – Presentazione antologia

Standard

Giorno 1 – Prologo

Non c’è che dire, Piombino è proprio un bel paesetto, piccolo ma bello e pieno di vita (almeno in quel Sabato sera che ha visto il nostro approdo).
Vi narrerò di quel giorno, ovviamente dalla mia prospettiva soprattutto per quel che riguarda il viaggio.
A beneficio di chi è scampato alla campagna mediatica al riguardo, è giusto dire che da un paio di mesi abito accanto a ti-s&family, in un casolare di campagna con l’aria e l’acqua più buoni del West, con l’orto, le galline, i topi e tutti i particolari necessari a completare la performance.
E’ stata ti-s, infatti, ad accompagnarmi a Santhia per prendere il treno verso Milano. A Santhia ebbe luogo il celeberrimo incontro con la sempre splendida Bosone, che proprio non riusciva a venire, per la consegna delle magliette sopravvissute, e in particolar modo di otto capi arancioni di taglia 8-12.
Dopo il classico addio fra commilitoni (batti il cinque, batti il pugno e poi puff-banana) presi il trenino per Milano, dove ho avuto il piacere di conoscere Zacmail, alias Alfio Nicosia.
Abbiamo condiviso il viaggio sulla sua mostruosa Volvo fino a Piombino, cogliendo l’occasione per conoscerci, chiacchierare e risparmiare un’oscenità su quello che avremmo speso viaggiando da soli con altri mezzi.
Ci siamo presentati al nostro modesto Hotel alle 19.50 e, otite otite, abbiamo trovato ad accoglierci nientemeno che un’O’hara dal solito sorriso unico al mondo, seppur bollita dal viaggio, il sempreverde mangal con la squisitissima moglie Anna e sua altezza Vlad l’impalatore, tutti e tre freschi e profumati come fiori di lillà.
Tutti e sei avevamo una fame che iniziavamo a guardar male l’albergatore, che aveva addosso tanta roba da poter sfamare l’intera Piombino. Alla fine siamo riusciti a prenotare al Big Joe, con solo un’ora di attesa, che abbiamo impegnata passeggiando fino a Palazzo Appiani, dove l’indomani avrebbe avuto luogo lo show.
Passeggiata che ha visto le due donne chiacchierare di svariati argomenti e i tre uomini farsi venire il torcicollo a furia di girarsi per guardare l’ondeggiante panorama. Dico tre perché mangal ha tenuto una condotta impeccabile, onde evitare di venir preso a scudisciate una volta rientrato in hotel.
Piazza Bovio, Palazzo Appiani e il mare di notte sono uno spettacolo da togliere il fiato, sapetelo.
Siamo entrati al Big Joe con le allucinazioni, per la fame. In seguito mi hanno detto che avevo iniziato a mangiare i tovaglioli, scambiandoli per bruschette assortite. Dopo una nutrita fornitura di zonzelle fritte io, O’hara, mangal e Anna abbiamo ordinato pizze farcite in modo abominevole (almeno io), Vlad un’insalata greca per tre e il buon Zacmail si è spazzolato una tagliata di manzo per quattro. Nel tentativo di prendere un bicchiere mi sono preso pure un morso da O’hara, che pensava volessi attentare alla sua pizza. Ecco una foto in cui ci sono io seduto accanto a Vlad e Zacmail, che sono in piedi (scherzo eh).

291yfc5

Dalla parte opposta del tavolo, ecco a voi il trio medusa (ditemi che mangal non assomiglia a Bruce Willis), siore e siori:

65z4zk

Dopo chiacchiere, risate e vino alla uso Bukowski, abbiamo salutato Vlad, mangal e Anna (che alloggiavano in altri nidi) e ci siamo diretti ai nostri alloggi, riuscendo a perderci anche nei cento metri quadrati che compongono il comune di Piombino.

Giorno 2 – La presentazione

Quando scesi sotto con la mia classica voglia aberrante di caffè, O’hara era già bella che in tiro, mentre Zacmail da un paio d’ore era in giro per il paese, al punto da poterne disegnare una piantina aggiornata fino alle ultime buche.
Mentre sorseggiavamo il caffè, un tocco sulla spalla et voilà, Audrey Hepburn in persona, con il marito Ciro, la mamma e due bellissime figlie. Ad accompagnarli c’era il nostro vampiro, e chiacchierando ci siamo diretti a Palazzo Appiani, che è questo:

2ynqfys

E questa è una visuale panoramica della piazza e del mare prospiciente:

212ftl5

Fausto e Anna erano già dentro ad aspettarci. La nostra sala era pronta, con i libri in bella mostra, un proiettore che mandava le immagini di SPS a ciclo continuo e persino le bottigliette d’acqua. Sistemate le magliette che mi portavo dietro (faticosa la vita del presidente) eravamo pronti. Il fatto che fosse Domenica mattina (era l’unico giorno disponibile) e il tempo minaccioso non lasciavano molto spazio alle aspettative e invece pian piano la gente è arrivata, accomodandosi in attesa dell’inizio, che ha avuto inizio quando sono arrivati i bambini accompagnati dalle suore. Il 4 Ottobre è la festa di San Francesco, ed è stato quindi un piccolo miracolo che siano riusciti a venire, anche se non tutti. Non voglio perdermi in particolati inappropriati, ma chiunque di voi, vedendoli come li abbiamo visti noi, avrebbe notato a colpo d’occhio quanto sia problematica la loro situazione, di questi bimbi peraltro bellissimi e svegli.
Ecco una foto della rappresentanza di SPS, fra i nove disegni dei bambini, copertina compresa:

fav5o8

Il primo a sinistra, vestito da miliardario in incognito è mangal, quello accanto con la camicia da boscaiolo (cit.Bosone) e la maglietta di SPS sono io, e fianco a me O’hara, la giallista del mio cuor. Dall’altro lato ecco Zacmail, elegantissimo, poi Audrey Hepburn in versione Walk of fame e infine Vlad, vestito come un boss mafioso alla comunione del figlio del suo luogotenente.
L’ouverture è stata di Audrey, che ha spiegato cos’è l’antologia, i suoi intenti e il progetto a lungo termine.
Poi è toccato al vostro amichevole admino di quartiere, spiegare con la solita classe e con la pronuncia del tutto priva di flessioni dialettali, cosa è SPS, cosa siamo noi, persone oltre le cos… oltre i nickname, quali sono i nostri intenti come associazione, cosa già abbiamo fatto e come eravamo fieri di essere lì.

w9d4lz

La parola è poi passata a Vlad, che ha spiegato nei dettagli come si è svolto il concorso ideato dalla vicepresidente Bosone, con le regole, i paletti e le modalità spesso ciniche che hanno seguito tutto il contest, la modalità di voto e tutto il resto.
Una menzione al merito è stata all’unanimità resa al grandioso Asbottino, alias Edoardo Brosio, che non avendo tempo di modificare il suo racconto in base ai parametri richiesti, ha scelto e chiesto in modo che definirei cavalleresco, di ritirare la sua fiaba dall’antologia.
L’applauso a lui dedicato e che qui reitero seppur in modalità virtuale valgono una vittoria al premio strega, ve lo garantisco.

2s8sj6v

O’hara e Vlad hanno poi letto brani di una fiaba per categoria, mi ricordo con certezza quelle di Buck, Ylenia, Zacmail Tessa e ovviamente della vincitrice, mentre al momento mi sfuggono gli altri autori.
Brani di spessore, che hanno reso chiaramente l’idea della qualità dei racconti.

2qbbu3a

Alla fine, un video di comunicazione attraverso sole immagini e musiche (il termine non me lo ricorderò mai) ha spaziato fra i dipinti dei ragazzi e coloratissime foto, animale per animale. Anche qui, e alla chiusura della presentazione di Audrey, l’applauso non è mancato.
Credo comunque che prima ci sia stata la visione del video e poi le letture dei brani.
Da segnalare in chiusura anche l’intervento estorto alla dottoressa Anna Giorgi, la pedagogista che segue i bambini, che si è dimostrata molto felice di tutto questo e fatto i complimenti a tutti i bravissimi autori.
Quindi ho consegnato con vero piacere le otto magliette di SPS per gli otto piccoli vincitori.
Ha funzionato?
Be’, la sala non era piena, ma tutti quelli che entrando avevano acquistato una copia del libro ne hanno acquistata un’altra uscendo. E se vero che io sono arrivato a Piombino soprattutto per vedere le reazione della gente, è anche vero che non ho perso l’occasione di farlo. Così prima della presentazione ho salutato tutti gli intervenuti, uno per uno, e alla fine mi sono fermato a fare due chiacchiere con loro, agganciandoli all’uscita.
E posso dirvi che il messaggio è passato, e pure bene.
Tutti coloro con i quali ho parlato erano entusiasti dell’iniziativa, del libro che avevano in mano, di SPS e di ciò che stavamo facendo. Li abbiamo emozionati, con la nostra semplicità e soprattutto con la scritta Ecly sulla manica della mia maglietta di SPS. Scherzi a parte, stringendo loro la mano, si percepiva come la forza incontenibile della scrittura avesse fatto breccia nel loro cuore.
E per una buona causa, per giunta.
Nonostante il brutto tempo e la mattinata domenicale, le persone sono andate vie felici di essere venute, persino la ragazza con le fossette sulle guance che si trovava a passare ed è entrata. C’era pure un giornalista mimetizzato con il pilastro e stiamo cercando di rintracciarlo perché scattava foto che sembrava a una partita dell’Inter (Amalaaaaaaaaaaa!)

Infine, dopo esserci salutati con Audrey e famiglia e con Vlad, che trasformatosi in pipistrello è volato al compleanno della moglie, io, O’hara, Zacmail, mangal e Anna abbiamo pranzato al volo in un ristorantino lì accanto dove si è mangiato bene e pagato poco, e dopo i soliti abbracci e le lacrime ci siamo separati per tornare a casa, soddisfatti.

Sì, sono entusiasta, amici miei, e non per la mia maglietta o per l’Inter (anche, neh).
Perché, buona la prima, ho percepito quale grande potenziale abbia la nostra associazione culturale, che spesso soffre le vicissitudini quotidiane come tutte le associazioni gestite da volontari.
Per questo la presentazione verrà ripetuta in altre sedi, dove contiamo di conoscere il più possibile di voi. Milano, Biella, Roma, stiamo lavorando per organizzare, e se avete idee, tiratele fuori.
Possiamo far bene e lo faremo, giorno per giorno, per sempre.
Siamo scrittori e questa, della scrittura è la magia.

vhxl69
21ditdv


Grazie di cuore a tutti voi.

P.S: Le foto di Palazzo Appiani e del mare prospiciente sono tratte dal web. Mi riservo di aggiungere altre foto, man mano che le reperisco. Scusate le sfocature. Vi amo.

Lascia un commento